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Mantegna, Andrea.

Pittore e incisore italiano. Annoverato fra i più prestigiosi maestri della pittura mondiale di tutti i tempi, della sua vita si hanno solo poche e incerte notizie. Si accostò ai pennelli giovanissimo, poco più che decenne, nell'Accademia fondata a Padova da Francesco Squarcione (1397-1479). L'ambiente artistico di quella scuola non era certamente il più adatto alla formazione di un futuro grande pittore; troppo legata allo studio meticoloso dell'arte antica, e solo a quella, l'Accademia dello Squarcione non poteva consentire deviazioni dalla tradizione pura, né sapeva o poteva esprimere desideri di ricerca di forme nuove e più efficaci. Fortunatamente il giovane M., pur essendo soggiogato, e lo restò sempre, dalla maestà delle forme dell'arte classica, seppe svincolarsi a tempo e volgersi alla vita reale. Dal contrasto fra l'educazione ricevuta e l'ardore che l'animava, derivarono i caratteri fondamentali della sua pittura. In tutte le sue opere seppe ottenere la fusione pressoché perfetta fra la monumentalità della rappresentazione, la semplicità e bellezza dettate dal suo profondo sentimento e l'aderenza alla realtà vissuta; anche nella severità delle linee del suo disegno è sempre presente la viva umanità che anima i suoi personaggi e li rende immediati, mentre il paesaggio spazia in ammirevoli sinfonie panoramiche. La prima opera che si ricorda di M. è una pala dipinta prima del 1448, che fu della chiesa di Santa Sofia a Padova, andata poi distrutta nel XVII sec. Agli inizi di quell'anno il pittore ottenne dal patrigno la libertà di lavoro e la facoltà di percepire personalmente i compensi; poco dopo assunse, col compagno di studi Niccolò Pizolo, l'esecuzione di alcune decorazioni nella cappella Ovetari della chiesa degli Eremitani a Padova. Il sodalizio con Pizolo fu sciolto nell'anno seguente con l'arbitrato di Pietro Morosini. Fra gli affreschi eseguiti dal M. in quella Chiesa sono da ricordare il Battesimo di Ermogene, l'Andata al supplizio e il Supplizio del Santo, affreschi andati distrutti in un bombardamento aereo del marzo 1944. Nel 1454 il pittore si recò a Venezia e sposò Nicolosa Bellini, figlia di Iacopo e sorella di Gentile e Giovanni, stabilendo rapporti familiari e affettivi con i due grandi artisti veneziani. Gli affreschi agli Eremitani furono terminati nel 1457 e l'anno seguente M. ricevette da Ludovico Gonzaga l'invito a trasferirsi a Mantova. Seguirono lunghe trattative che ebbero come conseguenza il definitivo trasferimento della famiglia del pittore alla corte dei Gonzaga intorno al 1460, anno nel quale fu iniziata l'esecuzione della grande scena, affrescata nel salone del castello, rappresentante tutta la famiglia Gonzaga riunita intorno al marchese Ludovico e alla moglie Barbara di Brandeburgo, circondata dalla corte. Pur risiedendo sempre a Mantova, M. è presente in diversi periodi a Venezia, Padova, Firenze, Pisa e Roma. Lavora sempre con alacrità e continuerà fino alla fine col suo stile inconfondibile, che va sempre più affinandosi. L'ultima sua opera fu il Cristo morto, conservato a Milano nella Pinacoteca di Brera, prodigioso scorcio di potenza impressionante, tragicamente vivido pur nella cerea immobilità della rappresentazione prospettica, dipinto nel quale alla suprema abilità pittorica si unisce la grandezza del sentimento che lo ha ispirato. Nei riguardi della sua attività di incisore non è stato ancora possibile accertare se le numerose incisioni che portano il suo nome sono state da lui personalmente eseguite oppure se M. si è soltanto limitato a sorvegliarne l'esecuzione. Tale attività, comunque, così come quelle di scultore e di architetto, delle quali ultime restano solo pochissime manifestazioni, hanno importanza incomparabilmente minore della pittorica, fra i capolavori della quale vogliamo ancora ricordare: San Marco, 1450 (Francoforte sul Meno); le Pale di San Luca, 1433-54 (Milano, Pinacoteca di Brera); Sant'Eufemia, 1454 (Napoli, Gallerie Nazionali di Capodimonte); la Pala di San Zeno, 1456-59 (Verona, chiesa di San Zeno); L'Orazione nell'orto, 1459 (Londra, National Gallery); la Crocifissione (Parigi, Louvre); San Giorgio, 1467 (Venezia, Gallerie dell'Accademia); Madonna col Bambino, 1470 (Milano, Museo Poldi Pezzoli); gli affreschi della Camera degli Sposi, 1473-74 (Mantova, Palazzo Ducale); San Sebastiano, 1480 (Parigi, Louvre); il Trionfo di Cesare, 1480-95 (Londra, Palazzo reale di Hampton Court); la Madonna delle Vittorie, 1496 e il Parnaso, 1497 (Parigi, Louvre); la Madonna Trivulzio, 1497 (Milano, Museo del Castello Sforzesco) (Isola di Carturo, Padova 1431 - Mantova 1506).
Andrea Mantenga: “San Sebastiano” (Parigi, Louvre)